SISMA AQUILA

Il 6 aprile 2009 una scossa di terremoto di 5.8 gradi localizzata a pochi chilometri da L’Aquila, sconvolse l’Abruzzo. Immediata fu la reazione del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che dispose la mobilitazione, dai comandi di tutta Italia, di strutture operative che in poche ore raggiunsero i centri colpiti. Il dispositivo di soccorso raggiunse in breve tempo un totale di 2.700 unità, 190 funzionari di cui 100 specializzati in verifiche di stabilità delle strutture, 13 squadre specializzate in tecniche speleo alpino fluviali per interventi su edifici dissestati, 6 squadre specialistiche per ricerca di persone sotto le macerie (Urban Search and Rescue), 48 unità cinofile, addetti al servizio telecomunicazioni, 1.200 mezzi, 4 elicotteri.
Nel primo anno, i vigili del fuoco effettuarono 216.000 interventi per il soccorso tecnico-urgente, l'assistenza ed il supporto alla popolazione, il puntellamento e la messa in sicurezza delle strutture pericolanti, per consentire in tempi brevi il ripristino della viabilità e quindi l'accesso alle aree interdette. Furono 8.000 le verifiche di agibilità degli edifici per la valutazione dei danni strutturali. Soccorse tra le macerie dai vigili del fuoco oltre 500 persone e salvate 103. L’ultima recuperata in vita dopo 42 ore.
Insieme alle operazioni di messa in sicurezza, agli interventi di assistenza alla popolazione e alla rimozione delle macerie, proseguì senza pausa da parte dei “caschi rossi” dei Vigili del fuoco anche l’attività di messa in sicurezza degli edifici di pregio storico-religioso e del recupero dei preziosi beni artistici contenuti al loro interno: 2.387 le opere d’arte messe in salvo dal Corpo nazionale in operazioni mirate e svolte a stretto contatto con il Ministero dei Beni e le Attività Culturali.

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