GENOVA, CINQUANT’ANNI FA LA TRAGICA SCOMPARSA DEL “COMANDANTE ENRICO” E DEL SUO EQUIPAGGIO. STAMATTINA LA CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE
“Vi sono stati nella storia recente tanti uomini coraggiosi o temerari come Lindberg, Chichester, Hillary, ma a differenza di loro, Enrico opera non per battere primati, ma per salvare vite altrui”, questa la motivazione con cui il quotidiano “Il Secolo XIX” spiegò perché i lettori scelsero, tra tanti uomini noti, il Maggiore dei vigili del fuoco Rinaldo Enrico come “Personaggio dell’Anno” nel 1970.
Il “comandante Enrico”, così come lo conoscono i genovesi, fu uno dei primi piloti d’elicottero del Corpo nazionale e tra i creatori del reparto volo dei vigili del fuoco di Genova. Ma ciò che gli valse la “fama” furono alcune delle sue eroiche gesta durante il naufragio della nave da carico “London Valour”, davanti alla diga foranea del porto di Genova il 19 aprile 1970, o per le operazioni di soccorso a 7 operai rimasti intrappolati per il ribaltamento di una cassaforma in cemento nei cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, il 2 agosto 1961. In totale, nella sua carriera, salvò 57 vite, ciò gli valse la Medaglia d’Argento al Valor Civile e la Medaglia d’Oro per Meriti Civili.
A cinquant’anni dalla sua tragica scomparsa, quando il 6 maggio del 1973 durante un addestramento in elicottero precipitò con il suo equipaggio in mare a circa cinque miglia a Sud di Arenzano, oggi la cerimonia in memoria del Maggiore Rinaldo Enrico e dei suoi colleghi Ugo Vignolo, Elio Magnanego e Ugo Roda. A bordo di un’unità navale del Comando di Genova, il direttore regionale dei vigili del fuoco Claudio Manzella, insieme ai parenti degli uomini di quell’equipaggio, ha deposto una corona di fiori a largo di Arenzano, in ricordo di quei pompieri che tante vite salvarono con la famosa Libellula.